Un’astronave nel cuore

Il viaggio dell'anima Aggiungi un commento

“Eccoci! Siamo a bordo della nostra astronave. Un immenso silenzio ci avvolge. Abbiamo lasciato il “pianeta lontano” ed ora siamo pronti a partire. Non vi sono rumori, solo un sottile fruscio, come di foglie nel vento, si fonde ai riflessi cristallini. Il respiro diventa profondo e, lievemente, fluttuiamo nell’oceano blu, sollevando l’anima leggera. La splendida astronave sta viaggiando nell’infinito come una piuma di cristallo, un prisma evanescente nella sua trasparenza. Forti vibrazioni ed onde di luce emanano da esso, come bianche scintille che si espandono nello spazio, trasmettendo flussi d’amore, quali cellule di futuri diamanti.

Meditare significa partire, mettersi in viaggio. È un viaggiare elevato che va oltre i confini, oltre le porte del tempo. Ma non siamo soli. Altri diamanti si accostano al nostro volo. A volte formiamo costellazioni che scintillano negli spazi siderali e creano immagini che toccano il cuore di chi osserva. Non molto tempo fa feci un sogno che rimase impresso dentro di me come un astro nascente. Era un sogno cosiddetto premonitore, ma non solo…

“Camminavo sospeso in aria, a una decina di metri da terra, e vedevo scorrere, sotto di me, la gente sulla strada. Ero consapevole di non vivere realmente in quella situazione, ma, in qualche modo, di sentirmi un essere spirituale che fluttuava in una dimensione più elevata. Mi trovavo in una città con alte case d’epoca antica. Mentre stavo osservando una di queste, vidi passare una lussuosa carrozza trainata da diversi cavalli.

Poi, improvvisamente, mi ritrovai a camminare in mezzo alla gente senza che nessuno mi vedesse. A pochi passi da me, notai un giovane uomo con i capelli biondi, il quale mi vide e mi fece un cenno di riconoscimento. Il suo sguardo era luminoso. Compresi che anche lui era un essere spirituale, così ci avvicinammo ed iniziammo una conversazione. Gli stavo parlando della mia esperienza spirituale, quando notai una donna vestita di nero che veniva verso di noi.

Vidi in lei un’ombra, qualcosa di ignoto e di oscuro. Il mio compagno cercò di mettermi in guardia, ma, in un attimo, quella persona si avventò su di me. Vi fu una specie di colluttazione, poi rimasi immobilizzato all’angolo di una casa, vicino ad una porta chiusa. Nonostante la mia percezione precedente fosse quella di non vivere fisicamente in quella realtà, realizzai di essere morto in quell’istante.

Ora il mio punto di osservazione era solo da quell’angolo. Mi sentivo bloccato, potevo solo guardare senza spostarmi. Era notte ed il cielo era scuro. Improvvisamente, un’immagine nitida e perfetta si materializzò nello spazio, a pochi metri da me: una bara finemente intagliata e luccicante, sospesa in aria. Il mio cuore ebbe un sobbalzo per la visione inaspettata, ma poi, finalmente, riuscii a muovermi da quella posizione.

L’immagine svanì ma, compiuti pochi passi, mentre scendevo da una scala, ecco apparire e svanire di nuovo la bara, quasi a seguirmi. Il mio sguardo si volse al cielo stellato, ed un’altra immagine affascinante catturò la mia attenzione. Vidi una grande costellazione di astri luminosi che, incredibilmente, si muovevano insieme, fluttuando nello Spazio, come fossero una formazione di “stelle sorelle”. Vi era una particolare armonia in tutto questo, ed io mi sentivo attrarre verso l’alto.

Non opposi alcuna resitenza, così sentii il mio corpo sollevarsi leggero, attirato da una forza che mi amava. Tutto avvenne con dolcezza. Il mio cuore era in pace ed i miei occhi non perdevano il minimo dettaglio. Lentamente salivo sempre di più, sdraiato sopra ali invisibili che mi trasportavano delicatamente. Questo mi permetteva di vedere perfettamente tutto ciò che succedeva. Le stelle e le costellazioni fluttuavano sempre nel cielo, ed io sentii di essere attratto dalla loro forza. Poi, nel buio, apparve un potente raggio di luce, proveniente da un’astronave più vicina a me. Compresi che mi stava guidando con leggerezza. Non avevo alcun timore, ma sentivo un’infinita pace in tutto il mio essere.

Mentre osservavo ciò che succedeva il faro compì una deviazione, ed il fascio di luce mi indicò qualcosa di enorme. Un gigantesco scuarcio nel cielo della notte apparve ai miei occhi strabiliati. Al suo interno una potentissima luce bianca. Il raggio mi guidava in quella direzione. Ciò che vidi era di una bellezza stupefacente. Sembrava un’enorme scultura simile alle grandi statue che mi ricordavano immagini sacre. Dopo aver osservato tutto questo con assoluta tranquillità, mi sentii proiettato all’interno di questa forma e vidi la grande Luce.

L’immagine che mi rimase negli occhi fu quella di un grande teatro con molte balconate e loggioni affollati. Le persone erano totalmente immerse nella Luce. Tutti erano seduti a grandi tavoli e parlavano armoniosamente tra di loro. Vi era un’atmosfera di pace infinita. Come in un film, io mi sentii fluttuare vicino a loro e, con un lento movimento circolare, quasi fossi l’occhio della telecamera, osservai da vicino i loro volti. Essi non mi vedevano ma io non perdevo un dettaglio.

Vidi persone conosciute e tante altre sconosciute. Le immagini scorrevano con lentezza, come al rallentatore. Poi, senza alcun preavviso, come se fosse la scena successiva dello stesso film, i miei occhi si aprirono nel silenzio e nel buio del mio letto. Il contrasto con la “grande Luce bianca” fu quasi “accecante”. Era buio pesto ed io ebbi la consapevolezza di essere sveglissimo, come se, prima, non stessi dormendo affatto.

Mi parve incredibile! Perché mi ero svegliato prorpio in quell’istante? Non capivo quale fosse il sogno e quale la realtà. Tutto era ancora nitido dentro di me. Ogni immagine, ogni dettaglio, scintillavano nei miei occhi e nel mio cuore come astri luminosi…”.

Questo strano sogno è rimasto impresso sulla pellicola interiore del mio diamante. Ogni volta che lo rivedo sento le stesse vibrazioni che provai quella notte. Vedo gli astri che si muovono e percepisco la potente Luce di quel meraviglioso Regno. Al mattino di quello stesso giorno, poco dopo il risveglio, ricevetti una telefonata che mi avvertiva della morte di un’anziana zia, e subito ricordai il sogno.

Quando impariamo a collegarci con il nostro diamante, il viaggio dell’astronave diventa parte della nostra vita quotidiana. La meditazione profonda ci porta nei mondi spirituali e ciò che vediamo diviene “conoscenza”, ciò che ascoltiamo è Luce che inonda tutto il nostro essere.”

Tratto da “IL RISVEGLIO. Appunti di viaggio nel mondo interiore” Anima Edizioni- cap.11: Le vie della spiritualità – Meditazione

Diventiamo pensieri!

Gabriele Frigerio

One Response to “Un’astronave nel cuore”

  1. mario Says:

    Carissimo, i miei sogni non sono completi come i tuoi, ne ricordo solo una parte e quasi sempre sono interrotti. I pezzi che mi rimangono in mente sono sempre legati a sensazioni di angoscia, di paure che solitamente rispecchiano le mie difficoltà quotidiane e personali, problemi che ho nella vita normale che mi creano difficoltà varie.
    Vi è stato un periodo in cui le difficoltà a utilizzare il mio abituale mezzo di trasporto (Sulky) si ripercuoteva nei sogni, dove solitamente venivo abbandonato in un posto lontano e subentravano difficoltà insormontabili per tornare a casa.
    Un momento della mia vita come quello che sto vivendo, dove la possibilità di rimanere a vivere da solo è reale i sogni sono fortemente condizionati da questa situazione psicologica e l’angoscia subentra senza che tu te ne accorga.
    In altri periodi, quando la mia vita era più “semplice”, era un piacere sognare perchè tutto quanto si presentava con una veste gioiosa e i temi che scorrevano nel sogno erano nettamente positivi.
    La luce, il diamante, il volo, l’azzurro presente nei sogni è frutto anche di una situazione data che non sempre dipende da te.
    Un caro saluto.
    Mario

    Caro Mario, comprendo l’angoscia che sfiora i tuoi sogni. La consapevolezza di poter restare soli è come una tempesta che si scorge in lontanaza, uno tsunami pronto a travolgerci. La realtà che viviamo quotidianamente, a volte, è come un macete che si fa strada nell’intrico di una fitta foresta. Camminiamo e camminiamo nella continua ricerca di un sentiero che ci porti fuori, all’aria aperta, al sole, per “rinascere”. Il nostro “viaggiare” risuona in ogni frammento della nostra essenza, in ogni cellula, in ogni respiro, in ogni battito del cuore, in ogni persona o essere che vive al nostro fianco, e non solo. Il “TUTTO” che ci circonda, la nutura, il cielo, l’aria, l’acqua, il fuoco, sono lo specchio di ciò che noi siamo. Non siamo quindi soli, e tutto ciò che ci accade è parte di un disegno, di un percorso intricato e spesso imprevedibile, che ci porta comunque all’evoluzione, alla piena consapevolezza di chi veramente siamo. “L’acqua scorre, l’acqua va, inesorabilmente verso il mare. Ora tra salti e dirupi, ora lenta e placida, è la che va, senza chiedere spiegazioni. Ma l’acqua sempre arriva al mare, all’oceano, dove si perde nel grande univereso della natura…”. Mi sembra molto bello e significativo questo passaggio di uno dei “messaggi” (il quattordicesimo) riportati nel nostro libro.
    I sogni sono come “finestre” che si aprono al di là del cielo. Spesso sono “segni” e “tracce” che ci indicano la via, che ci preparano ad affrontare la vita.
    Forza e coraggio! Ti auguro ogni bene.
    Un abbraccio fraterno.
    Gabriele

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