La Cina e il popolo tibetano come l’America e il popolo afroamericano. Il bisogno di dominare: la malattia delle superpotenze

Geopolitica e spiritualità Aggiungi un commento

Alcune delle persone che hanno cominciato a visitare il nostro blog (per ora amici e conoscenti) ci hanno comunicato il senso di pace e di serenità che hanno avvertito addentrandosi nel sito. Questo ci fa piacere perché è il nostro obiettivo: portarvi in quel territorio interiore dove la “vista” si apre e dove potete respirare l’aria fine della vostra anima.

Ora il titolo di questo nuovo post potrebbe increspare le acque. Assomiglia, infatti, a quello di un editoriale politico di un qualsiasi giornale. Cosa ci fa, in questo angolo di pace e di ricerca spirituale, un argomento che richiama la violenza, il conflitto, la prevaricazione, il sopruso? Ebbene, la ricerca spirituale, il bisogno di evolvere, passa attraverso questi territori della quotidianità che ci pongono interrogativi pressanti e ci impongono un “fare” ed un “agire” che provi ad invertire la rotta che sta prendendo il nostro mondo.

Alcuni anni fa lessi una serie di libri di T. L. Rampa, editi da Astrolabio, tra i quali Il terzo occhio, che parlavano del Tibet prima dell’occupazione cinese. Rimasi affascinato dal silenzio delle “altezze”, dalla semplicità della gente e dei monaci che vivevano una vita fatta di poche cose essenziali nelle quali coglievano il sottile incanto della spiritualità e della libertà interiore. Il sorriso semplice e luminoso del Dalai Lama esprime questa purezza e la limpidezza del diamante interiore. E’ il sorriso della “Conoscenza Superiore”, della grande elevazione dello spirito.

Quello che vediamo oggi, nell’azione repressiva della Cina, è il tentativo di cancellare, con una nera marea, la limpida fontana che sorge dalle cime. L’abuso della forza e del potere finisce con il rendere gli uomini schiavi della loro immagine, dei loro egoistici pensieri di dominio. Tutte le superpotenze, inizialmente, hanno agito occupando i territori vicini, sottomettendo e schiacciando popolazioni inermi e minoranze. Mi torna alla mente la storia dell’America con gli indiani prima e con gli afroamericani poi. La lotta di Martin Luter King e del popolo nero per la conquista dei diritti e della dignità di moltitudini di persone. Persone che hanno un cuore, un’anima, un corpo ed una mente, come tutti gli altri.

Come abbiamo visto il bisogno di potere e di dominio di queste nazioni, governate da persone poco illuminate, ha prodotto conflitti mondiali che hanno attraversato, e attraversano tutt’ora, il nostro pianeta. La Cina sta diventando una grande potenza economica e sta percorrendo la medesima strada dell’America. Eppure questa è una via che, lentamente, porterà all’autodistruzione. I sistemi economici basati sui profitti e sull’inganno, prima o poi, finiscono con l’implodere.

Dove sta andando il nostro mondo? Questa è una domanda che, davvero, tocca tutti gli ambiti e le filosofie, dalla Politica alla Scienza alla Religione.

Io credo che sia urgente un “risveglio dei cuori” per invertire la rotta. Penso che tutti i popoli del mondo desiderino vivere in “pace” nel rispetto reciproco. Che fare allora?

Alziamo la voce, scriviamo, parliamo ma, soprattutto, agiamo nel nostro piccolo ambiente quotidiano con l’energia e la limpidezza del cuore. Facciamo giungere la nostra voce lontano. Siamo in tanti a pensare che la vita dovrebbe essere diversa, che la violenza, il sopruso, il dominio sull’altro non devono esistere. Sosteniamo la voce del popolo tibetano inviando i nostri pensieri d’Amore e di Libertà.

Diventiamo pensieri!

Gabriele Frigerio

One Response to “La Cina e il popolo tibetano come l’America e il popolo afroamericano. Il bisogno di dominare: la malattia delle superpotenze”

  1. Alessia Says:

    Camminare lungo sentieri sconosciuti fermarci ad osservare la natura e il mondo, quello che piano piano abbiamo perso, senza accorgerci e rimanendo irretiti da ragnatele che si chiudo su di noi.
    Basta con i soprusi e gli inganni, basta con una vita fatta di immagini fittizie di falsità spacciate per benessere, che creano falsi bisogni.
    Bisogna far nascere un pensiero giusto, alimentandolo con la nostra coscienza e aiutandola a riconoscere nel mondo quegli angoli nascosti che l’ignoranza sta piano piano uccidendo senza che il mondo informatizzato ce ne dia notizia.
    Ciao grazie per la possibilità di leggere parole che fanno crescere i nostri animi.

    Cara Alessia la libertà, la giustizia, l’Amore, stanno già nel nostro cuore. Occorre solo liberarlo dai lacci della mente e permettergli di volare alto. Grazie per i tuoi pensieri.
    Gabriele

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