Spiritualità e religione, consapevolezza e fede: dove passa il sentiero del risveglio interiore?

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In un lontano passato fui molto vicino agli ambienti religiosi. Ciò che oggi scrivo nasce dalla consapevolezza e dalla conoscenza di un sentiero che ho percorso con fatica, attraversando diversi ostacoli. Oggi ho piena consapevolezza dei dettagli; oggi osservo e comprendo con limpidezza, perché la mia acqua ha provato il grande salto gettandosi dagli alti dirupi per assaggiare le profondità dell’immenso mare.

La spiritualità è come una “dolce acqua” che scorre nel profondo di ogni essere vivente, un’acqua che è sempre esistita, un’acqua che compone l’essenza vitale della materia. In un certo senso, la spiritualità, è una qualità laica dell’anima. Spesso, nel pensiero comune, la si confonde con la “fede” che, invece, appartiene alla sfera religiosa ed al rito sacro, manifestazione tutta terrena del culto del divino.

Un’elevata attitudine spirituale non coincide necessariamente con l’appartenenza ad una fede religiosa. La consapevolezza della propria origine divina colpisce il cuore e la mente che si aprono al respiro dell’anima, aldilà della “fede” in un Dio del quale la Chiesa si pone, immancabilmente, come unica portavoce.

“… Dio non è un’ Entità lontana, alla quale si può arrivare solo attraverso la religione. Dio è l’UNO nel TUTTO. Non vi sono limiti al suo “ESSERE”. Non vi sono categorie che possano contenerlo, come non vi sono norme rigide che precludano il nostro “essere in Lui” ed il suo”essere in noi”. Nessuna religione può avere un potere di controllo sul nostro spirito; non vi può essere alcuna esclusiva sull’azione e sul pensiero dell’Uno. Sarebbe come una scintilla che pensa di illuminare il sole. Solamente attraverso il libero arbitrio che ci è dato da Lui possiamo scegliere la via…”. ( Il Risveglio- Anima Edizioni, cap. 11- Le vie della spiritualità ).

Scusate l’autocitazione che ho riportato solo perché esprime con limpidezza una realtà che, in questi tempi, salta agli occhi quasi quotidianamente. Mi riferisco alle prese di posizione delle gerarchie vaticane riguardo alla proposta di moratoria avanzata, all’Onu , dalla Francia nel merito della depenalizzazione degli omosessuali. Mi è difficile capire come le medesime gerarchie possano difendere la vita, come sostengono, permettendo che l’omosessualità sia perseguita e punita, in alcuni Stati, anche con la pena di morte. È evidente che in questo come in altri casi i vertici della Chiesa cattolica si pongono come “giudici” rispetto ad una supposta “etica religiosa” che va oltre lo stesso messaggio evangelico.

Cito un altro tratto dello stesso capitolo del mio libro: “…Eppure il linguaggio di Gesù era chiaro ed il suo messaggio appariva limpido… Egli amava i diversi, i deboli; era umile e semplice e mai usò la sua forza e la sua potenza divina per costringere le persone a seguirlo. Seppe aspettare, amando anche coloro che sbagliavano. Solo una volta, nel tempio, alzò la voce contro i sacerdoti del tempo, definendoli “ipocriti sepolcri imbiancati”….”. ( Il Risveglio- Anima Edizioni, cap.11- Lo spirito interiore ).

A volte mi viene da pensare che la Chiesa non ha perso l’antico desiderio di potere che gli permise in passato di decidere, in nome di Dio, della vita e della morte di molti “diversi” o di coloro che non si sottomisero al suo dominio.

Io penso che si debba rispettare le “diversità” perché l’Uno è l’insieme dei colori e delle sfumature di ogni creatura vivente. Nella mia esperienza non è la “fede in Dio” ad aprire la via all’evoluzione spirituale bensì la “consapevolezza” della nostra “essenza divina”. Tutti noi siamo esseri divini e quindi liberi di esprimere le singole “diversità” di pensiero e di creare la nostra parte di Universo, poiché tutti insieme siamo UNI-VERSO, cioè frammenti, scintille divine, che tornano VERSO L’ UNO.

Da questo punto di vista è facile comprendere che ogni azione che tende a separare, giudicare, prevaricare, dividere ciò che è UNO è una via che porta inesorabilmente fuori strada. La separazione, la distinzione allontanano infatti dall’unione, dall’Amore che è il vero motore dell’Universo, la vera “Essenza di Dio”.

Diventiamo pensieri!

Gabriele Frigerio

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